venerdì 1 aprile 2022

domenica 3 maggio 2020

Qualche video dei miei lavori


Condizione di esistenza





Timelapse boylesque






Timelapse  Arcosoli #VI

 





Timelapse  Golden age






Timelapse nube d'albero n.7

 

 



Stampa alla clorofilla











Sviluppo e lavaggio cianotipia G. Cefalù










Underwater







per leggere qualcosa sul mio procedimento sulla gomma bicromata invece clicca qui

martedì 1 ottobre 2019

Nel giardino perduto - mostra presso la biblioteca "Guglielmo Marconi"




La biblioteca "Guglielmo Marconi" del comune di Roma

 presenta

"Nel giardino perduto" 


 la mostra personale dell'artista Alessandro Crapanzano


Vernissage giorno 19/10/2019 dalle ore 10.30 alle 12.30


la mostra è visitabile dal 19/10/2019 al 30/10/2019


Biblioteca Guglielmo Marconi     
Via G. Cardano, 135.   Roma

orari di apertura:
lunedi 15,00 - 19,00
martedì - venerdì 9,00 - 19,00
sabato 9,00 - 13,00












Di salmastro e di terra
è il tuo sguardo. Un giorno
hai stillato di mare.
Ci sono state piante
al tuo fianco […]
L'agave e l'oleandro.
Tutto chiudi negli occhi.[…]


[…] e non dici parole
e nessuno ti parla.”



Cesare Pavese, Di salmastro e di terra, da “La terra e la morte” (1945)




Contemplare il silenzio, cercare l’infinito. Nel giardino perduto di Alessandro Crapanzano 
 
Il talento di Alessandro Crapanzano si trova nella sua capacità di rappresentare la realtà naturale suscitando nell’osservatore il senso di attrattiva, l’avventura di cui parlava Roland Barthes1 in merito alla fotografia, ossia la capacità di “animare” chi la osserva, di “muoverne” la riflessione e l’emozione.
E ben si applica all’arte di Crapanzano, la riflessione di Barthes, anche perché le sue opere sono frutto di un procedimento meticoloso e sapiente realizzato attraverso le antiche tecniche fotografiche ottocentesche della gomma bicromata, della cianotipia e della calotipia.
La rassegna romana Nel giardino perduto di Alessandro Crapanzano, è un itinerario attraverso la natura mediterranea scoperta, osservata e vissuta dall’artista con richiami alle radici magno-greche della Sicilia, sua terra natale, all’assorto paesaggio laziale o alle raffinate coste basche francesi. È una rete intessuta di momenti ed approdi dell’uomo-artista in contemplazione del paesaggio e di come l’elemento naturale -rappresentato nella forma dell’albero, declinato nelle sue diverse specie arboree mediterranee sia esso il mandorlo, l’ulivo, l’agave, il ficodindia o il ficus macrophylla - divenga evocazione dell’altrove, chiave di lettura dell’elemento in uno spazio reale che la sensibile capacità dell’homo faber-artista sublima verso una dimensione assoluta, attraverso una ricerca cromatica che modula toni e contrasti e ne satura l’aspetto, rendendolo principio epifanico trasmutato dal ricordo, come fosse un eidolon emergente da un sogno mitologico.
L’artista interpreta lo spirito della natura e lo riproduce attraverso una grande attenzione ai dettagli minimi, come solo il processo fotografico può fare, ma che si arricchiscono attraverso i valori pittorici nell’equilibrio dei toni che esaltano le forme contorte, tenaci e riarse dei fichidindia come ne Il vecchio ficodindia (acrilico e gomma bicromata su legno, 72x126 cm) e nella serie dei fichidindia (Ficodindia verde, Ficodindia viola, Ficodindia rosso, Ficodindia estivo, tutti gomma bicromata su legno, 90x90 cm) quali presenze ieratiche di reiterata forza cromatica contemporanea così come la potente e maestosa presenza degli ulivi secolari, delle esili e tenaci figure dei mandorli e del fico, che popolano le antiche e scabrose pietre nella serie di cianotipie e calotipie dedicate alla Valle dei Templi di Agrigento, come ad esempio Il grande ulivo, cianotipia su carta 33x48 cm; Piccolo mandorlo, cianotipia su carta e calotipia su carta, entrambi 33x48; Il fico, cianotipia su carta 33x48cm). Il gioco di equilibri cromatici torna più e nuovamente nei “notturni”, come nelle visioni di estatica contemplazione del paesaggio marittimo in cui, contro cieli corruschi si stagliano chiome d’alberi od intrecci di rami spogli lambiti dalla spuma marina (Nube d’albero n.3, gomma bicromata su legno, 50x80cm, Nube d'albero n.V, gomma bicromata su legno 67x92 cm, In inverno, gomma bicromata su legno 57x74 cm) e nelle grandiose piante marsalesi colte nella loro esterrefatta imponenza e sublimate nel gioco del contrasto di luce ed ombra (Nel giardino perduto – black version e red version, gomma bicromata su legno 90x60).
Le atmosfere evocate da Alessandro Crapanzano nelle sue opere sono sospese ed immerse nel silenzio.
Come scrive il critico Elio Gioanola: “Il silenzio è voce dell’infinito e l’infinito è l’indicibile”2 e, parafrasando il critico, è prerogativa dell’artista darne rappresentazione.
Uno dei più grandi poeti moderni, Giacomo Leopardi, sosteneva che non potesse esistere più grande esperienza del “naufragare del mare dei sovrumani silenzi” e che principale e preliminare dell’esperienza estatica è l’aver occultata la vista dalla “siepe” o come avviene nel caso delle opere di Crapanzano dalla presenza dell’albero che “dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” e rende così più forte la prerogativa del “caro immaginare”. Dunque, per raggiungere la vera conoscenza del reale, non basta esclusivamente la razionalità piuttosto è l’immaginare ciò che non si può vedere ad occhio nudo, che da all’uomo la possibilità di evocare l’infinito e gli consente di conoscere la natura segreta e sacra, lo spazio del mito, dell’intuizione e dell’invenzione creativa.
È proprio tutto questo che l’arte di Alessandro Crapanzano riesce a fare, infondere il senso dell’oltre, dell’avventura spirituale, la contemplazione dello spazio infinito oltre l’oggetto naturale finito.


Beatrice Mastrorilli



1 Roland Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino, 2003, pag.21
2 Elio Gioanola, Pavese e il silenzio, in Cuadernos de Filologia Italiana, Vol.9 (2002), pagg.121-138






























 

Cliccare qui  per visionare nel dettaglio i singoli  lavori della mostra







martedì 25 giugno 2019

Linfa Antica - Mostra personale presso il Castello Chiaramonte







Con il patrocinio del Comune di Favara 

ho il piacere di annunciarvi la mia prossima personale 

"Linfa Antica" 

Vernissage giorno 27 Luglio ore 17.30 

Castello Chiaramonte - Favara (Ag) 


dal 27 luglio al 24 Agosto

aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30




Testo di Elvia Gregorace






  

LINFA ANTICA mette in mostra la personale visione dell’artista Alessandro Crapanzano sulla Natura e il suo adattarsi al mondo.


‘Aκράγας, Girgenti, Agrigentum molteplici le sfumature di una città preda dello straniero, estremamente affascinante nelle sue innumerevoli sfumature e nelle sue continue contraddizioni.
Impossibile non sapere che proprio tra i ruderi, i sassi, gli ulivi secolari sia nato un premio Nobel di cui il mondo conosce la notorietà e l’abilità di scrittura: Luigi Pirandello. Il suo spirito probabilmente vagheggia nella città natia. E’ facile  individuare tra i volti un Vitangelo Moscarda, un Ciampa  o uno Zì Dima. Proprio in una cittadina dove gli abitanti da persone diventano personaggi per la popolarità dello scrittore agrigentino, nasce Alessandro Crapanzano.
Dall’accento siciliano, il volto un poco arabo, forse perché cresciuto a Favara, mosaico di chiese come la monumentale Chiesa Madre dallo stile lombardo o la Chiesa del Rosario nella deliziosa piazza Cavour, attorniata da caratteristiche botteghe e palazzi signorili. Figlio di due luoghi uno greco e l’altro “saraceno”, Alessandro possiede, a tratti, un temperamento spagnoleggiante.
Di poche parole, incisivo nei giudizi esprime la sua arte attraverso lavori in gomma bicromata, tecnica che gli ha cambiato l’esistenza e il modo di comunicare.
Dalla sua terra eredita la tenacia che sprigiona nel colore arancione, simbolo di chi vuole raggiungere un obiettivo attraverso mezzi leciti, della meticolosità, di chi vive con trasporto le proprie emozioni.  Adora le innumerevoli sfumature del blu che si immischia al colore cenere per poi raggiungere l’azzurro del cielo.
Il suo attaccamento alle radici proprio come gli alberi protagonisti dei suoi lavori, talvolta spogli, talvolta copiosi di vegetazione, sempre solidi nella loro apparente immobilità.
Si ispira al Puntinismo e al Divisionismo probabilmente per la necessità della perfezione, la curiosità e il bisogno di sezionare ciò che si ha creato. Gli aggrada l’essenzialità e la modernità del pittore statunitense Edward Hopper che attraverso i suoi quadri ha reso eterne sensazioni vissute e attimi rubati. Fil rouge delle sue rappresentazioni? Una serenità di fondo che l’artista dice di voler raggiungere ma che in realtà trasmette e una solidità artistica e soprattutto morale.

Elvia Gregorace


 
Qui sotto qualche foto della mostra: 
 
 














giovedì 13 settembre 2018

Nel giardino perduto



      


Nel giardino perduto (black version) 

gomma bicromata su legno 90 x 60 cm







Nel giardino perduto (red version) 

gomma bicromata su legno 90 x 60 cm 















Il giardino di notte

gomma bicromata su legno 90 x 60 cm 
 
 




Ficus Gran Canaria
gomma bicromata su legno 90x60 cm







Nel giardino del faro (brown version)

Gomma bicromata su legno 90x60 cm






Il sentiero

gomma bicromata su legno 91 x 60 cm 









Intreccio di rami 

gomma bicromata su legno 60x90 cm 








Nube d'abero n.3
Gomma bicromata su legno 58 x 80 cm











Nube d'albero II

Gomma bicromata su legno 53 x 83 cm








Nube d'albero n.V
Gomma bicromata su legno 67x92 cm








Alla foce del fiume

Gomma bicromata e acrilico su legno 67x100 cm







In inverno

Gomma bicroma su legno
57x74 cm






Gomma bicromata acrilico alessandro crapanzano lago bolsena


Sul bordo dell'acqua

Gomma bicromata e acrilico su legno 140x40 cm





Mandorlo dell'Uzzo

Gomma bicromata e acrilico su legno 140x 40 cm 




Palma nana dello zingaro

Gomma bicromata, acrilico e acquarello su legno 140x40 cm 







Agave elimo

Gomma bicromata e acrilico su legno 140x40 cm






Agave minoico

Gomma bicromata e acrilico su legno 140 x 40cm










Il vecchio Ficodindia

Acrilico  e gomma bicromata su legno 72 x 126 cm





 Ficodindia verde

gomma bicromata su legno 90x90 cm



Ficodindia amatanto

gomma bicromata su legno 90x90 cm 



Ficodindia estivo

gomma bicromata e acrilico su legno 90x90 cm 




Ficodindia rosso

gomma bicromata su legno 90x90 cm






Ficodindia magenta

gomma bicromata su legno 90x90 cm







 Mandorlo antico

Calotipia su carta 33x48 cm


(non disponibile)




 Mandorlo della Valle

Calotipia su carta 33x48 cm
 





Piccolo Mandorlo

Calotipia su carta 33x48 cm
 


 



Il grande ulivo 

Calotipia su carta 33x48 cm
 





Fico #1

cianotipia su carta 33x48 cm







Piccolo Mandorlo

cianotipia su carta 33x48 cm





 

Mandorlo #1 

cianotipia su carta 33x48 cm







  

 Mandorlo #2

Cianotipia su carta 33x48 cm








 Il grande Ulivo 

Cianotipia su carta 33x48 cm






Albero notturno al tempio di Hera Lacinia

cianotipia su carta 33x48 cm  








 Il vecchio Ulivo 

cianotipia su carta 33x48 cm